fbpx

Evita, la mummia ingombrante

La decisione di mummificare Evita fu presa da Péron in accordo con altri personaggi del suo entourage fra i quali, in posizione di rilievo, c’era José Lopez Rega (1916-1989), avventuriero, uomo politico collaboratore di Péron e occultista. Per anni, durante gli anni del potere di Péron egli agì virtualmente da primo ministro – il generale si era tenuto un ruolo da ministro, pressoché simbolico – e uomo forte del regime, poi continuò a servirlo come segretario personale e ascoltatissimo consigliere. Rega aveva intuito che il potere di Péron era ormai legato all’icona di Eva, viva o morta e sapeva che il mantenimento e la conservazione di quell’icona era necessaria. La decisione di imbalsamare e mostrare al popolo Evita fu ispirata per un doppio ordine di idee: per gestire la continuità del potere, attraverso la visibilità dell’amatissima primera senora e per altre, meno confessabili convinzioni spiritualistiche anzi occultistiche, forse non presenti da subito, ma che presto si manifestarono.

Péron e la Escuela Cientifica Basilio

Péron apparteneva alla Massoneria e simpatizzava per i «basilios», cioè per gli appartenenti alla Escuela Cientifica Basilio un’organizzazione con base teosofica e spiritista, fondata nel 1917 da Blanche Aubreton de Lambert (1867-1920) e da Bernardo Eugenio Portal (1867-1927). Questi era il figlio della «Guida Spirituale della Fondazione» Pedro Basilio Porta (morto nel 1905) Per i Basilios alla morte le persone si disincarnano e possono restare disincarnate per lungo tempo. Essi insegnano una metafisica evolutiva simile a quella della Teosofia che però mantiene un posto speciale alla figura di Gesù di Nazareth.
Tutto è legato in questo percorso fra le tre celebri mummie che sono oggetto del nostro studio. Così, in questa circolarità, non possiamo stupirci che affrontando l’argomento Mazzini spiritualista convinto del karma e del progresso delle anime in una scuola ultraterrena con un sistema teosofico Cecilia Gatto Trocchi scriva:

«Quando seppi che la Scuola Scientifica Basilio (uno dei culti spiristi più noti e diffusi in Argentina e in Europa) aveva dedicato la sua filiale italiana di Torino alle cure del fantasma di Giuseppe Mazzini pensai che questa scelta era decisamente appropriata. Uno dei più insigni padri della patria continua a ispirare movimenti esoterici e fervide attività spiritualistiche genericamente “acquariane”».1
1. Gatto Trocchi C., Risorgimento esoterico, p. 23.

Tra magia e politica

La scuola per la quale simpatizzò Péron negli anni Cinquanta, avrebbe dedicato a Mazzini, anzi al suo fantasma (evidentemente ancora disincarnato dopo l’attenzione a lui dedicata da Reghini), la propria sede italiana qualche decennio dopo.
Il primo impulso di questa scuola fu dovuta all’insegnamento impartito da Henry Jacob (1829-1913), detto lo Zuavo Jacob perché aveva combattuto in Crimea tra gli Zuavi, e a Blanche Aubreton de Lambert. Questa in seguito emigrò in Argentina dove esercitò come medium. Durante una seduta spiritica con Bernardo Eugenio Portal, apparve il padre di Eugenio, Basilio (da allora giuda spirituale ed eponima del movimento) che rivelò di essere stato uno dei discepoli di Gesù. Aggiunse che il cristianesimo si era allontanato dal suo vero spirito nel 325 dopo il Concilio di Nicea, un insegnamento di madame Blavatsky divenuto uno dei punti fermi dell’ideologia acquariane e del New Age.

«Formati allo spirito di Basilio – ma anche a quello di Alan Kardec e di Léon Denis, che li convinsero tra l’altro della dottrina della reincarnazione – Eugenio e Blanca videro confermata la loro missione nel 1917 dallo stesso Gesù Cristo».

La Escuela Basilio

La Escuela Cientifica Basilio iniziava così lo stesso anno in cui Lenin iniziava la fase conclusiva della sua missione. Essa ha fondato centinaia di sedi in tutto il mondo. Ad ogni sede presiede una guida che si rivela al medium. La vicinanza di Péron alla ESB è documentata, tanto quanto il successivo avvicinamento (non altrettanto convinto a quanto pare) all’Umbanda, praticata soprattutto da Lopez Rega, non a caso soprannominato lo «stregone».
Ancora una volta, ci assistiamo alla decisione di preparare un corpo per la imbalsamazione e poi per la mummificazione – che comporta essiccamente ed è dunque più definitiva – in presenza di credenze reincarnazioniste e spiritiste; credenze che presupponevano la possibilità di favorire la presenza indefinita del morto, per costringerlo a diventare spirito tutelare di un intero popolo, come nel caso di Evita. Péron, per la sua simpatia nei confronti della Escuela Cientifica Basilio e per i suoi gesti di insofferenza nei confronti della chiesa cattolica – in parte condivisi anche da Eva Duarte, che però negli ultimi mesi si riavvicinò alla fede cattolica – fu scomunicato.  

Le procedure di imbalsamazione

Evita imbalsamata doveva dunque servire a mantenere una presenza fisica accanto a Péron, doveva diventare uno «spirito tutelare» nel vero senso della parola. Il potere però non riuscì ad organizzare una liturgia e un luogo di culto adatto per la lungaggine dei lavori del grande mausoleo. Come nel caso di Mazzini, anche in quello di Evita, il complicato processo di traslazione della donna viva a spirito tutelare semidivino, già iniziato nei tredici giorni dell’ostensione della defunta, vista «nella luna» fallì. A differenza del caso di Mazzini, l’imbalsamazione di Evita era riuscita a meraviglia, ma Péron forse per il suo temperamento passionale e poco portato alla simbologia ermetica perse sempre più interesse nel progetto. Probabilmente non voleva adattarsi all’idea che una parte del suo potere gli proveniva da Eva Duarte, la regina degli ultimi.
La celebre fotografia che rappresenta il professor Ara accanto al corpo del suo capolavoro riporta, in alto, quasi sospesa nel buio, un’immagine della Vergine di Lujan. Come abbiamo visto, Péron aveva dichiarato che Evita era stata devota di quella manifestazione argentina della Vergine Maria. Questo fatto però non è confermato da nessuno dei biografi di Eva Duarte. Viste le frequentazioni di Péron (massone) e di Lopez Rega (occultista e spiritista), non sarà allora del tutto peregrino notare come quella rappresentazione riporti una caratteristica tipica di Iside, la Dea che molti movimenti esoterici amano evocare come protettrice. E come la simbologia delle esequie di Eva, durate quattordici giorni, mezza fase lunare, e passaggio dalla luna nuova alla luna piena, ricalcassero ancora quel modello. La fotografia diffusa in milioni di esemplari di Evita imbalsamata sembra dominata infatti da una rappresentazione femminile sopra una falce di luna la cui concavità è rivolta verso l’alto. Esattamente come le rappresentazioni di Iside, madre degli afflitti e degli umili. Considerando il complesso di idee e convinzioni spiritistiche e spiritualistiche che dominavano Péron e Rega non è del tutto peregrino ipotizzare che quella rappresentazione della Vergine fosse scelta anche per quel motivo. Eva Duarte non era stata devota alla Madonna di Lajan ma a lei, come «Madona de los pobres» erano stati devoti gli umili.

Visioni di massa

Evita Peron si accostò o fu accostata ad una simbologia idisea, come luna e madre compassionevole degli oppressi. La Vergine di Lujan cui, secondo Péron, Evita sarebbe stata devota, è posata sopra una falce di nubi che assomigliano delle rappresentazioni diffuse nell’occultismo di Iside. E un periodo isideo fu scelto per le sue esequie che durarono 14 giorni, mezza fase lunare. La notte precedente al funerale alcuni cittadini iniziarono a vedere il suo viso «nella luna piena».

Bibliografia

  • Introvigne m., Il Cappello del mago. I nuovi movimento magici dallo spiritismo al satanismo, Sugarco, Milano 1990.
  • Gatto Trocchi C., Il risorgimento esoterico. Storia esoterica d’Italia da Mazzini ai giorni nostri, Mondadori, Milano 1996.
  • Eloy Martínez T, Il romanzo di Péron, tr. it. Guanda, Parma 1996.
  • Larraquy M., Lopez rega, Sudamericana, Buenos Ayres 2004.
Mario Arturo Iannaccone

Mario Arturo Iannaccone

Mario Arturo Iannaccone si è laureato in Lettere all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi in Storia del Rinascimento. È romanziere e saggista. Insegna Scrittura Creativa all’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Ricercatore storico e studioso di storia dell’immaginario e delle idee, ha pubblicato molti libri e centinaia di articoli, collaborando con mensili, settimanali e quotidiani.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *